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Cittadinanza per matrimonio: novità

A partire dal 4 dicembre 2018 ci sono novità in materia di acquisizione della cittadinanza italiana per matrimonio (art. 5 L. 91/1992). In sintesi:

  • il contributo amministrativo da versare è stato portato a 250 euro;
  • è stato introdotto il requisito della conoscenza della lingua italiana, che il richiedente deve dimostrare di possedere al momento della presentazione della domanda con apposita certificazione CEFR (Common European Framework of Reference for Languages) di livello B1 o superiore;
  • il termine per la conclusione del procedimento amministrativo da parte del Ministero dell’Interno è stato elevato a 4 anni.
  • al momento di effettuare il giuramento, il richiedente deve presentare:

1. un nuovo certificato penale di recente emissione (per ciascuno dei paesi in cui ha risieduto stabilmente dopo la presentazione della domanda);

2. un nuovo certificato di matrimonio, anch’esso di recente emissione. Qualora non sia fattibile produrre questo secondo certificato, entrambi i coniugi devono sottoscrivere apposita dichiarazione consolare autenticata a conferma della sussistenza del rapporto di coniugio.

I certificati anzidetti non richiedono alcun tipo di traduzione, legalizzazione o apostille e vengono restituiti a giuramento prestato.