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Lettera di saluto ai connazionali in Western Australia dal Console uscente, David Balloni

Cari tutti e tutte,

al termine di un percorso di 4 anni, permettetemi di condividere con voi questa lettera che ha una duplice finalità: fornire un sintetico quadro del posizionamento dell’Italia in Western Australia e ringraziarvi. Spero emerga quanto le due cose, pur apparentemente distanti, siano strettamente collegate tra loro.

Per l’Italia, si è trattato di un quadriennio di conquiste. Nel 2015-2019 le imprese italiane si sono aggiudicate commesse pubbliche per circa 2 miliardi di dollari australiani. 35 sono le società nostrane che, sotto diverse forme, sono presenti in questo mercato. 600 milioni di dollari australiani annui il valore dell’export che posiziona l’Italia al terzo posto in Europa, dietro soltanto a Regno Unito e Germania.

In questo ambito, due sono stati i successi particolarmente significativi: l’aggiudicazione al gruppo Salini-Impregilo del maxi-progetto Forrestfield Airport Link, ovvero la progettazione, costruzione e manutenzione decennale del collegamento ferroviario fra l’aeroporto e la città di Perth, i cui lavori di costruzione saranno ultimati nel 2021 e il ponte pedonale Matagarup, dal potente significato simbolico. Il ponte, realizzato da Rizzani de Eccher, collega il centro città all’Optus Stadium ed è stato aperto al pubblico nel luglio 2018.

Non certo di minore importanza l’ambito scientifico: il progetto Square Kilometre Array (SKA) attraverso la più grande rete di radiotelescopi al mondo – una parte dei quali sarà realizzato nella regione di Murchinson – permetterà di osservare l’universo fin dalle sue origini. Reputo particolarmente significativo il fatto che l’Italia, insieme all’Australia, abbia conquistato un ruolo guida in questo progetto di punta a livello mondiale.

Sempre in ambito scientifico, crescente il rilievo assunto nelle relazioni bilaterali dalla collaborazione interuniversitaria: al momento, sono 15 gli accordi in vigore tra Università italiane e locali, di cui 4 stipulati nel corso dell’ultimo quadriennio. Consentono scambi enormemente vantaggiosi, collegando studenti, staff e permettendo l’efficace circolazione di idee, progetti, ricerca.

Un consolidamento della presenza italiana è avvenuto anche in ambito culturale: mostre, conferenze, ricevimenti, concerti e spettacoli di varia natura hanno animato il nostro soggiorno. Ricordo con particolare trasporto “A Window on Italy – The Corsini Collection: Masterpieces from Florence”, svoltasi nel primo semestre 2018, in occasione della quale 40 pezzi della collezione privata della famiglia Corsini – tra cui un Botticelli, un Tintoretto ed un Caravaggio – hanno lasciato contemporaneamente il nostro Paese per la prima volta in 500 anni.

Ultima ma non certo ultima la nostra lingua, che ci regala continue soddisfazioni. Rappresenta una success story che al momento conta più di 52.000 studenti considerando i vari livelli di insegnamento, dal kindergarten all’Università.

A prima vista, sembra difficile trovare un minimo comune denominatore a tutto questo. Ma esiste. Siete voi. Siete voi che lavorate ogni giorno, ognuno nel proprio ambito di attività, e che fornite il vostro cruciale contributo al conseguimento di ciascuno dei risultati citati. Come voi, generazioni di italiani prima di voi hanno fatto lo stesso, creando un ambiente estremamente favorevole e ricettivo nei confronti dell’Italia, degli italiani e dell’italianità. Grazie a voi. E grazie a chi vi ha preceduto per aver posto le basi delle opportunità che ci sono offerte al momento in questo splendido Paese, negli ambiti più svariati.

In Consolato abbiamo cercato talvolta di generare, talvolta di accelerare e talvolta di accompagnare questi processi con il nostro lavoro. Abbiamo provato ad ascoltarvi. Abbiamo provato ad agire. Avremmo potuto fare meglio? Senz’altro. Avremmo potuto fare di più? Certamente. Spero tuttavia sia emerso che l’impegno è stato massimo. Ogni giorno. Dal primo all’ultimo.

Grazie per le belle pagine che avete scritto e che continuate a scrivere ogni giorno. E’ la storia dell’Italia in Western Australia. E’ la storia di tutti noi. E’ una storia avvincente, che mi inorgoglisce nella sua interezza e i cui prossimi capitoli, ne sono certo, racconteranno nuovi, esaltanti successi. Di nuovo, grazie e arrivederci!

David